Perché una associazione di “giuristi di amministrazione”?
Perché il diritto ha un ruolo centrale nel funzionamento della società e dello Stato il cui ordinamento costitutivo è consegnato in una legge che è definita, appunto, Costituzione. Essa contiene l’indicazione dei principi fondamentali, dei diritti e dei doveri dei cittadini, dei rapporti etico sociali e politici, e le regole del funzionamento delle istituzioni nelle quali si articolano lo Stato e gli enti territoriali, secondo i principi del moderno costituzionalismo fondato sul pensiero di Montesquieu, in relazione a quelli che sono definiti i poteri dello Stato e che corrispondono a distinte funzioni, la legislativa, la governativa, la giudiziaria. Con l’identificazione delle istituzioni alle quali è demandato di porre le regole, di applicarle e di giudicare sui conflitti derivanti dalla tutela dei diritti e degli interessi.
Per quanto, in particolare, riguarda l’attività amministrativa, cioè la cura concreta degli interessi pubblici, la molteplicità degli stessi in campi che attengono alle cosiddette politiche pubbliche, qualunque sia l’origine dell’esigenza regolamentata, essa è propria del giurista. Nel senso che le normative che presuppongono indicazioni provenienti dalle scienze, economica, sanitaria, fisica, chimica e così via, mentre derivano dalla sede scientifica il da farsi, affidano al giurista il come fare, la disciplina della regola e della sua applicazione, comprese le eventuali sanzioni in caso di trasgressione.
Intendo dire, con un esempio di immediata percezione, che se dobbiamo individuare un limite che ci consenta di dire che quell’acqua è potabile, cioè indenne da sostanze pericolose per la salute, l’indicazione scientifica dovrà essere tradotta in una norma di legge la quale prevederà anche criteri di autorizzazione alla captazione e alla distribuzione dell’acqua stabilendo, altresì, eventuali sanzioni amministrative o penali conseguenti alla violazione del limite previsto dalla legge.
Ugualmente si potrebbe dire di altre situazioni afferenti a principi di ordine economico e finanziario. Si pensi, ad esempio, al “patto di stabilità interno” in ottemperanza all’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea. È sempre una legge (detta, appunto “di stabilità”) che traduce le esigenze economiche finanziarie in regole che, se inadeguate, determineranno il mancato raggiungimento degli obiettivi.
In questa ottica l’Associazione giuristi di amministrazione si propone di valorizzare il profilo giuridico nell’attività delle pubbliche amministrazioni contribuendo, attraverso studi e confronti con le amministrazioni, con i titolari del potere politico e legislativo e gli studiosi, a migliorare norme e procedure, in modo che esse consentano il perseguimento di effettivi interessi pubblici permettendo ai cittadini e alle imprese di operare in un contesto di certezza del diritto.
Seminari, convegni, commenti di leggi e sentenze, presentazione di studi saranno momenti fondamentali dell’attività dell’Associazione, attenta al contributo dei tecnici, degli studiosi e di quanti sono destinatari dell’attività delle amministrazioni pubbliche.
Salvatore Sfrecola